Bestiame pendolare, la nuova stagione

Pensavate che una delle serie più longeve del mondo avesse chiuso i battenti per mancanza di materiale? No, Trenord ci sollazza per l’ennesima volta e aggiunge un nuovo capitolo (o, se si preferisce, un ennesimo piano scavato dopo aver toccato il fondo) sulla via Brescia – Parma.

Stamattina il treno delle 7.14 per Parma arriva con il consueto quarto d’ora di ritardo (direte che è accademico; l’accademia del miglio) e con il sempre più consueto #monovagone che, oramai, non è più un’eccezione dovuta a guasti imprevisti ma una precisa linea di condotta.

Chiedo spiegazioni al capotreno che mi dice che non decide lei e che fa una telefonata per sapere se c’è un pullman di appoggio (no). Cerchiamo di salire come possibile, molti stipati nel portabagagli, più della metà in piedi, una ventina di persone che rimangono a terra perché non c’è fisicamente posto. Uso il termine fisicamente non a caso, è che proprio non ci sta più nessuno per la nota legge dell’impenetrabilità dei corpi.

Arrivato a Parma scopro che uno degli usuali compagni di viaggio ha chiamato la Polizia Ferroviaria. Volentieri mi presto ad appoggiare la denuncia (e con me altre persone) che verrà presentata e quindi lascio le mie generalità agli agenti che, in stazione, hanno constatato di persona le condizioni di viaggio.

Non so come andrà a finire la vicenda (sospetto un bel nulla di fatto) però mi chiedo cosa debba fare il pendolare che paga regolarmente l’abbonamento per avere un servizio almeno decente (non pretendo che sia di lusso).

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